AIRPOSTRIVORO EXPERIENCE

AIRPOSTRIVORO EXPERIENCE

ALLESTIMENTI
Airbnb HQ , San Francisco (USA), 2016
Progettazione e realizzazione allestimento per evento enogastronomico e turistico

Nel corso della nostra collaborazione con il collettivo di gastronomi Postrivoro nel novembre 2016 in California, a San Francisco è accaduta una piccola magia. Grazie allo straordinario impegno messo in campo da tutti i protagonisti di questa avventura siamo riusciti a rendere reale una pazza visione: riuscire a far cenare all’interno di un ufficio un gruppo di persone sotto una pergola italiana ai primi caldi estivi, con il frinire dei grilli.
Come da nostra abitudine abbiamo lavorato fianco a fianco con i protagonisti dell’evento, per trasformare gli spazi messi a disposizione all’interno del quartiere generale di Airbnb, in ambienti dove vivere una esperienza nuova, unica, un’avventura irripetibile.
Il progetto AIR POSTRIVORO si sviluppa contestualmente al concept della cucina di ricerca e sul tema della tavola, intesa come insieme di relazioni che si stabiliscono attorno ad essa.
Il tutto interpretato secondo i concetti di contaminazione caratteristici di Postrivoro, una bestia immaginaria cannibale che si nutre di esseri umani, attraverso le loro storie.
Gli elementi su cui abbiamo improntato questo progetto sono stati quattro.
La pergola che rappresenta il tetto sotto al quale si intessono le relazioni, parte importante della casa con la forza di trasformare un semplice spazio fisico in un ambiente in tutta la sua complessità.
La tavola con il taglio centrale che rappresenta la convivialità. Il verde che rappresenta il paesaggio e la natura e infine la quinta teatrale che, utilizzata come una scenografia, rappresenta Faenza ovvero la cultura della provenienza, le radici, la storia.
Ognuno di questi elementi è stato caratterizzato da una chiara iconografia che supporta il racconto. La pergola in legno supporta il verde realizzato in cartone fustellato, colorato dal bianco, al verde chiaro, al verde scuro che rappresenta la contemporaneità. La tovaglia di lino grezzo simboleggia il calore familiare, e il taglio centrale con il verde suggerisce lo stare all’aperto. Una serie di piatti realizzati dall’artista faentino Kry uniscono la tradizione del materiale ceramico e del colore, con la contemporaneità nel design nella forma e nel grafismo. La quinta su cui è stampato il Chiostro della Commenda, la casa faentina di Postrivoro, rappresenta l’Architettura, la nostra cultura, la nostra forza e la bellezza.


GASTROPILGRIMS @ Airbnb HQ

GASTROPILGRIMS @ Airbnb HQ

ALLESTIMENTI
San Francisco (USA), 2018
Progettazione e realizzazione allestimento per evento enogastronomico e turistico

Nel 2018 viene lanciato il network GastroPilgrims, la rete di gastro-fanatici, chef, sommelier e mixologists da tutto il mondo con base in Romagna, che connette e anima esperienze speciali legate al convivio. Ogni volta i pellegrini del gusto creano pattern unici e irripetibili come quelli progettati e allestiti per l’evento realizzato all’interno del quartiere generale californiano di Airbnb.

Airbnb chiese ai Gastropilgrims di scovare le esperienze internazionali più innovative e coinvolgenti nell’ambito food e hospitality, condividendo lo stesso mantra: interazione, accessibilità e visione.
Questo evento realizzato insieme a due chef italiani Valeria Mosca e Paolo Meneguz, presso la sede di Airbnb a San Francisco ha celebrato così questa unione proponendo a 50 ospiti del settore food&wine, media e hospitality californiani una serata unica e sorprendente in cui le storie del cibo sono diventate più che mai nomadi percorrendo ricette su una tavola allestita da rimanere senza fiato.
Motto della serata è stato la migrazione tra persone, passioni e luoghi, temi che i GastroPilgrims vivono direttamente sulla loro pelle.

L’evento è stato studiato e allestito sulla spinta propulsiva di Postrivoro, ma anche sull’esperienza maturata, dagli incontri fatti e dalle relazioni avviate in tutti questi anni. Il Postrivoro é uno strano animale che sorge al tramonto e si dissipa al tramonto del giorno dopo, simbolo del collettivo che per anni ha ideato e organizzato una cena e un pranzo in un unico tavolo per poche persone con un ecosistema chiuso e autosufficiente, prendendosi completamente cura dei propri ospiti senza lasciar loro dubbi o scelte.

Anche in questa occasione ci siamo messi e abbiamo progettato e allestito lo spazio ristorante all’interno della sede storica di Airbnb, trasformando uno spazio tecnico e funzionale in un ambiente caldo e accogliente.
Insieme all’architetto Andrea Montesi, e assistiti dall’artista faentino NERO/Alessandro Neretti con la sua “Artistic Residency”, ispirati dalle atmosfere rarefatte e dalle luci soffuse, abbiamo infranto le barriere che separano la sala dalla cucina, creando un ambiente unico dove i ruoli non fossero più definiti e le persone potessero mettersi in connessione e vivere un’esperienza fuori dal comune.


POSTRIVORO / Come le lucciole d’estate nella brughiera

POSTRIVORO / Come le lucciole d’estate nella brughiera

ALLESTIMENTI
Faenza (RA), 2013
Progettazione e realizzazione allestimento per evento enogastronomico

Nel luglio 2013 lo studio ha curato l’allestimento del Postrivoro con ospite Matthew “Rudy” Rudofker, chef del Momofuku Ssam Bar di New York, nella Sala degli Angeli, all’interno del Chiostro della Commenda di Faenza, che sin dall’inizio ha ospitato le apparizioni di questo progetto.
Postrivoro è stata una creatura di un gruppo di appassionati gastronomi che hanno portato nella città romagnola chef da tutto il mondo per un pranzo e una cena uniche e irripetibili.
Per quell’occasione ci siamo cimentati con la sfida di rendere piacevole ai convitati una lunga permanenza in sala mentre la stagione calda invita a restare all’aperto a godersi il fresco della notte.
“Come le lucciole d’estate nella brughiera“ nasce dall’intuizione di creare un rapporto diretto con la natura trasportando all’interno una particolare idea di giardino.
Un controsoffitto tecnico nero schermava la volta comprimendo lo spazio e, dai numerosi tagli che lo solcavano, scendevano fasci di luce mirati a una buona illuminazione dei piatti, valorizzati come oggetti da esposizione.
Al centro del tavolo una composizione di graminacee animata da lucciole (lucciola Viabizzuno) creava un filtro tra i commensali stimolando curiosità e condivisione; la parete di fondo dedicata agli speech era stata trattata come una superficie movimentata da una texture a squame, con leggere variazioni cromatiche in toni di grigio.
L’atmosfera variava con le luci diventando soffusa durante il caffè di Nik Orosi, miglior barista della Croazia dell’anno.
La degustazione dei vini orchestrata dal sommelier Andrea Spada continuava anche dopo cena e all’esterno dove in un allestimento del verde incorniciato dall’incantevole Chiostro della Commenda.


BNC

BNC

RESIDENZIALE
Brisighella (Ra), 2023
Ristrutturazione residenza privata

L’edificio oggetto della ristrutturazione è una piccola casa colonica situata sui rilievi che accompagnano la strada provinciale fra Brisighella e Riolo Terme, affacciata sui calanchi del Parco della Vena del Gesso.
Fortemente compromesso da numerosi interventi autoreferenziali, realizzati da chi l’aveva abitato nel corso degli anni, l’edificio si presentava di difficile interpretazione. Il primo lavoro è stato quindi leggerne la forma originaria, recuperarne la dimensione funzionale per poi ridefinirla con nuovi obiettivi di uso abitativo, soprattutto per gli spazi dedicati ai servizi.
Durante i vari sopralluoghi, l’idea predominante è stata di salvaguardarla il più possibile, mettendo a nudo la materia di cui era composta e integrandola con elementi di recupero cercati dai vari raccoglitori della zona.
Si è partiti da pulizia e ristrutturazione di muri in sasso e in mattoni, travi in legno, architravi e infissi. Contemporaneamente si è scelto tutto ciò che era da sostituire o che sarebbe servito per completare il progetto di recupero: travi in legno, pietre e sassi, mattoni e tavelle, coppi vecchi.
Anche per le finiture si è proceduto con lo stesso criterio. Il pavimento del piano terra in cotto è stato smontato e recuperato da un palazzo storico del centro della città. Le mattonelle in cemento con varie decorazioni sono state miscelate per il pavimento della sala pranzo, e sono stati utilizzati architravi in legno ed elementi in metallo, banchine e grosse lastre di pietra per gli scalini necessari per svincolare i vari livelli che connotano la struttura dell’edificio.
Tutta l’operazione non è stato solo un puro recupero filologico della tipologia originale, ma anche e soprattutto l’intenzione di sottolineare la giusta integrazione tra genius loci e innovazione tecnologica, capace di gestire correttamente un’abitazione contemporanea, come una pelle armoniosa che riveste un sistema nervoso efficiente e solido.

Tutto è stato fatto su disegno specifico. Ogni particolare racconta con segni e forme l’abitare in sintonia con lo spazio circostante: dal recupero delle pietre usate per ricostruire alcuni muretti da una cava di gesso, all’utilizzo della terra del posto per creare il rivestimento di uno dei bagni.
Ovviamente anche gli arredi sono per la maggior parte di recupero. Uniche eccezioni sono la cucina completamente disegnata su misura e realizzata in cemento e legno, sia nelle basi sia nell’isola centrale, un grande tavolo con inserite cementine decorate, posto nella veranda in metallo verniciato colore bronzo, e infine gli arredi dei bagni, sempre in cemento.

Il progetto illuminotecnico combina luci tecniche con lampade di recupero. Gli scuri a filo parete sono fatti su misura con assi di legno di castagno, mentre le porte interne sono recuperate da altri vecchi edifici, come la porta d’ingresso principale in ferro, e il grande portone scorrevole, dello stesso materiale, che chiude la vetrata apribile della cucina.
Il giardino, pensato con l’aiuto di un agronomo, riprende nelle intenzioni i concetti di tutto l’intervento. Le piante esistenti, sistemate dopo anni di incuria, sono integrate con essenze nuove locali, per delimitare percorsi e dirupi, aree di verde addossate all’edificio e spazi aperti utilizzati per le relazioni e il riposo.
Tutto è stato pensato per dialogare coerentemente, creando una delicata melodia di sottofondo alle lunghe giornate luminose estive e a quelle più corte e soffuse invernali, ispirati da un paesaggio stupendo come quello delle morbide colline romagnole.
Nella complessità abbiamo cercato quell’empatia progettuale, aggiungendo solo ciò che serve ad un quadro già di per se eclettico, con l’obiettivo di essere completi senza però essere eccessivi.


VNT

VNT

RESIDENZIALE
Residenza privata di vacanza - Gabicce (PU), 2011
Progettazione, architettura e arredo di interni, ristrutturazione edificio abbandonato

L’edificio originario era parte di un complesso edificato alla fine degli anni ’70, composto da due livelli, ricavato da uno scavo di parete rocciosa eseguito per la realizzazione di strutture di consolidamento in cemento armato.
Gli ambienti mai utilizzati e lasciati all’incuria del tempo risultavano malsani e in parte pericolanti, ma inseriti in una zona paesaggistica di grande rilievo all’interno del Parco Naturale di Monte San Bartolo.
Il nostro intervento si è posto l’obiettivo di risanare le strutture e nello stesso tempo ricavare una piccola casa per le vacanze aperta sul paesaggio circostante, nell’idea di creare un cono visivo verso l’orizzonte, ricostruendo una parte della montagna, in costante dialogo con la natura circostante.

Il progetto parte dall’idea di utilizzare il piano rialzato come abitazione e quello inferiore per tutti i servizi. I due livelli sono in parte incassati nel terreno roccioso, ma entrambi si affacciano sul parco. Abbiamo privilegiato il livello superiore in cui attraverso le ampie vetrate inclinate e scorrevoli è possibile vedere il mare, con uno spazio unico adibito a zona giorno completamente affacciato sul verde.
I materiali usati sono tutti naturali: il legno negli ambienti interni, gli intonaci a calce schiacciati e strappati, i grandi infissi in ferro verniciato, le finiture interne in ottone anticato e legno invecchiato.
Infine la luce, usata come materiale da costruzione, è posizionata in modo tale da sottolineare la semplicità delle architetture creando effetti emozionali.


CST

CST

RESIDENZIALE
Residenza privata - Faenza (RA), 2013
Progettazione, architettura e arredo di interni, ristrutturazione con ampliamento.

L’edificio era in origine una casa colonica presente nelle mappe in data antecedente al 1938, con un vincolo tipologico e l’obbligo di mantenere intatti tutti gli elementi che lo caratterizzavano: semplici cornici del tetto, piccole e senza sporto, imbotti delle finestre di dimensioni ridotte, soprattutto a nord, telai stretti e molto vetro per fare entrare più luce naturale possibile, colonne in mattoni con cornici e basamenti poveri, pochi e semplici camini, nessun decoro, intonaci a calce e colori tenui.
Il nostro intervento si pone come obiettivo quello di mantenere l’aspetto degli edifici più simile possibile all’originale, inserendo tecnologie e sistemi costruttivi contemporanei. Un esempio fra tutti è la creazione del tetto ventilato mantenendo leggero e povero l’aspetto tradizionale. Abbiamo semplicemente invertito gli elementi: facendo uscire i travetti di ventilazione come fossero elementi strutturali, che invece rimangono internamente più bassi, l’aria filtra attraverso i fori posti fra un travetto e l’altro.
Per quanto riguarda invece l’ampliamento abbiamo adottato esattamente il criterio opposto, quello cioè di far vedere volutamente l’intervento contemporaneo utilizzando forme semplici, linee pure e molta trasparenza.
Abbiamo voluto far convivere e dialogare queste due visioni opposte, convinti che potessero comporre una totalità armonica, enfatizzando il rapporto con l’ambiente circostante: con il giardino pensato per sembrare il più naturale possibile, e con il profilo del verde e delle colline circostanti.
I materiali usati sono tutti naturali: pietra per i passaggi esterni, legno negli ambienti interni, intonaci a calce. I pannelli di isolamento all’interno delle pareti sono in fibra di legno, usati, come nostra consuetudine, per quello che sono. Per i pavimenti abbiamo scelto un grès semplice, senza effetto pietra o legno, mono blocco in pastina di cemento colorata ed inerte strutturale, levigato in opera. Per gli infissi abbiamo chiesto al produttore di riprodurre la tipologia di profilo originale in legno verniciato, utilizzando acciaio verniciato per i grandi infissi, e ottone anticato per le finiture interne.
Abbiamo cercato infine di recuperare tecniche tradizionali di lavorazione riproponendo alcuni materiali con ossidazioni, patinature e applicazioni che li rendessero non solo più naturali ma anche già consumati dal tempo, con l’idea che tutto fosse già lì.
Abbiamo utilizzato la ruggine nella grande struttura frangisole e il legno grigio senza trattamento per i pannelli, il ferro nerobluastro per le inferriate e altri elementi, l’ottone anticato e brunito per alcune finiture interne, l’intonachino schiacciato e strappato in gran parte delle pareti interne.

Intervenire su un edificio come questo, significa per noi progettare con semplicità e senso dell’equilibrio, sottrarre anziché aggiungere, ripulire dagli eccessi sedimentati nel tempo, integrando tutto delicatamente attraverso una progettazione contemporanea ma rispettosa dei fondamenti storico tipologici.
Abbiamo progettato per sottrazione, aggiungendo unicamente quello che serve, ma senza essere sfacciati ed invasivi.